La gestione delle intersezioni stradali richiede scelte progettuali basate su dati oggettivi. Le rotatorie migliorano fluidità e sicurezza riducendo i punti di conflitto, mentre i semafori adattivi ottimizzano i flussi in spazi limitati. L’uso di simulazioni e tecnologie avanzate consente decisioni mirate, migliorando mobilità urbana, sicurezza stradale e sostenibilità ambientale.
Premessa: perché si sono diffusi i semafori.
L’incremento esponenziale del traffico veicolare nel corso del XX secolo ha evidenziato l’inadeguatezza delle infrastrutture stradali urbane e periurbane, originariamente progettate per flussi di traffico modesti. Gli incroci, concepiti come semplici punti di intersezione tra vie, si sono trasformati in nodi critici per la circolazione, richiedendo soluzioni più avanzate rispetto alla segnaletica verticale tradizionale.
Per gestire efficacemente l’aumento dei volumi di traffico e migliorare la sicurezza stradale, si è resa necessaria l’implementazione di sistemi di regolazione del traffico più sofisticati. I semafori sono emersi come strumenti fondamentali, permettendo una gestione dinamica delle correnti veicolari attraverso l’assegnazione temporizzata del diritto di precedenza. L’evoluzione tecnologica ha portato allo sviluppo di impianti semaforici avanzati, capaci di adattare i tempi di segnalazione in base a variabili come la densità del traffico, la presenza di mezzi pubblici o veicoli di emergenza, ottimizzando così la fluidità e la sicurezza della circolazione.
In Italia, la regolamentazione degli impianti semaforici è disciplinata da specifiche normative tecniche e legislative.
- Il Codice della Strada (art. 41) e il relativo Regolamento di Attuazione forniscono le linee guida generali per la progettazione e la gestione delle intersezioni semaforizzate, includendo disposizioni sul funzionamento degli impianti semaforici e sulle modalità operative in diverse condizioni di traffico.
- La norma UNI EN 12368:2015 stabilisce i requisiti prestazionali e di sicurezza per le lanterne semaforiche utilizzate nella gestione del traffico stradale.
- Il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili del 5 settembre 2022 definisce le caratteristiche e le modalità di installazione dei dispositivi countdown da applicare ai semafori stradali, introducendo obblighi specifici per l’installazione di tali dispositivi in determinati contesti.
Per i tecnici comunali e i progettisti, è essenziale considerare queste normative nella pianificazione e nell’implementazione degli impianti semaforici, al fine di garantire soluzioni efficaci, sicure e conformi alle disposizioni vigenti.
Perché le rotatorie aiutano a ridurre congestione, incidenti ed inquinamento.
Le rotatorie si sono diffuse come una soluzione efficace per migliorare la gestione del traffico e la sicurezza stradale, riducendo la congestione, gli incidenti e l’impatto ambientale. Il principale vantaggio rispetto agli incroci semaforizzati “a ciclo fisso” è la gestione dinamica dei flussi di traffico: l’assenza di regolazione semaforica consente un flusso più continuo, riducendo i tempi di attesa e limitando la formazione di code sulle strade afferenti. La regola di precedenza, che impone ai veicoli in ingresso di dare la precedenza a quelli già presenti nell’anello, garantisce un accesso ordinato e meno soggetto a interruzioni.
Dal punto di vista della sicurezza, le rotatorie riducono in modo significativo il numero di punti di conflitto rispetto agli incroci tradizionali. In un’intersezione a quattro bracci, ad esempio, i punti di conflitto tra veicoli si riducono da 24 (tipici di un incrocio semaforizzato) a 8. Inoltre, la geometria della rotatoria induce i conducenti a rallentare, abbassando la velocità di attraversamento e riducendo sia il numero che la gravità degli incidenti. Gli impatti laterali ad alta energia, tipici degli incroci regolati da semafori, vengono sostituiti da collisioni a velocità ridotta con angoli di impatto più favorevoli, diminuendo le conseguenze per i veicoli e gli utenti della strada.
Anche l’impatto ambientale delle rotatorie risulta vantaggioso. La maggiore fluidità del traffico riduce il numero di frenate e ripartenze, con conseguente diminuzione delle emissioni inquinanti e del rumore generato dai veicoli. L’assenza di fasi di arresto obbligato permette inoltre di ottimizzare il consumo di carburante e migliorare il comfort di guida. A livello economico, le rotatorie presentano costi operativi inferiori rispetto ai semafori, poiché non necessitano di alimentazione elettrica né di manutenzione periodica di componenti elettronici, con evidenti risparmi per le amministrazioni locali nel medio-lungo periodo.
Dal punto di vista urbanistico, le rotatorie offrono opportunità per interventi di arredo urbano e paesaggistico nell’isola centrale, contribuendo al miglioramento estetico delle intersezioni e fungendo da elemento di orientamento per gli utenti della strada. In Italia, il modello di rotatoria adottato è quello “alla francese”, dove la precedenza è accordata ai veicoli già in circolazione nell’anello. Questa configurazione è regolamentata dal Codice della Strada, che prevede l’obbligo di installazione del segnale di “Dare Precedenza” agli ingressi della rotatoria.
Per i tecnici comunali e i progettisti, l’implementazione delle rotatorie deve essere valutata attentamente in funzione dello spazio disponibile, della tipologia di traffico e delle esigenze di sicurezza dell’utenza debole. La loro diffusione, seppur non applicabile in ogni contesto urbano, rappresenta una soluzione efficace per migliorare la sicurezza stradale, la fluidità del traffico e la sostenibilità delle infrastrutture viarie.
In Italia, la progettazione e la regolamentazione delle rotatorie sono disciplinate da diverse normative e linee guida che mirano a garantire la sicurezza e l’efficienza della circolazione stradale. Sebbene il Codice della Strada non contenga un articolo specifico dedicato alle rotatorie, queste sono considerate a tutti gli effetti intersezioni stradali e, pertanto, soggette alle norme generali sulle intersezioni.
- Segnaletica e Precedenza. All’ingresso delle rotatorie, è consuetudine installare il segnale di “Dare Precedenza” (figura II 36 del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione del Codice della Strada, D.P.R. 495/92), obbligando i conducenti in ingresso a cedere il passo ai veicoli già circolanti nell’anello. In assenza di tale segnaletica, si applica l’articolo 145, comma 2, del Codice della Strada, che stabilisce la precedenza a destra, imponendo ai veicoli all’interno della rotatoria di dare precedenza a quelli in ingresso.
- Circolare Ministeriale Prot. 6935 del 22 marzo 2017. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato la Circolare Prot. 6935 del 22 marzo 2017, fornendo chiarimenti sul comportamento da tenere nelle rotatorie. La circolare distingue tra rotatorie a una corsia e a più corsie, specificando le modalità di utilizzo degli indicatori di direzione e le corrette procedure di immissione e uscita dall’anello.
- Linee Guida per la Progettazione delle Rotatorie. Alcune amministrazioni locali, come la Provincia di Padova, hanno elaborato linee guida specifiche per la progettazione delle rotatorie. Tali documenti offrono indicazioni dettagliate su dimensioni, segnaletica e criteri progettuali, al fine di uniformare le caratteristiche geometriche e funzionali delle rotatorie sul territorio.

L’importanza della (micro)simulazione
La progettazione di un’intersezione stradale, sia essa regolata da semafori o organizzata mediante una rotatoria, richiede un’analisi tecnica approfondita per garantire efficienza, sicurezza e conformità alle normative vigenti. Uno degli aspetti preliminari fondamentali è la valutazione dello spazio disponibile: la realizzazione di una rotatoria necessita di un’area adeguata per assicurare la sicurezza e la fluidità del traffico, mentre un incrocio semaforizzato può risultare più adatto in contesti urbani densamente edificati o in presenza di vincoli spaziali significativi. La scelta tra le due soluzioni deve basarsi su dati oggettivi, considerando i volumi di traffico, le caratteristiche geometriche dell’intersezione e gli impatti sulla sicurezza stradale.
Un’analisi accurata dei flussi veicolari è il primo passo per una progettazione efficace. Non è sufficiente rilevare i volumi complessivi di traffico sulle strade afferenti, ma è necessario un livello di dettaglio che includa le manovre di svolta, la composizione del traffico (veicoli leggeri, mezzi pesanti, ciclisti, pedoni) e le variazioni orarie. Questi dati influenzano in modo determinante il funzionamento dell’intersezione e la scelta della soluzione progettuale più adeguata. Se l’intersezione è già esistente, le informazioni possono essere raccolte attraverso rilievi diretti; se si tratta di una nuova configurazione, è possibile stimare i flussi mediante modelli di previsione del traffico, considerando anche l’evoluzione urbanistica della zona.
Una volta definiti i parametri di traffico, l’utilizzo di strumenti di microsimulazione rappresenta un supporto essenziale per la valutazione comparativa tra incroci semaforizzati e rotatorie. I modelli di microsimulazione, implementati con software specializzati, consentono di riprodurre in modo dettagliato le condizioni di circolazione e il comportamento dei conducenti in diversi scenari progettuali. Attraverso queste analisi è possibile verificare le prestazioni in termini di capacità dell’incrocio, tempi di attesa, lunghezza delle code, livelli di sicurezza e impatto ambientale. I risultati delle simulazioni forniscono indicazioni utili per l’ottimizzazione dei parametri operativi: nel caso di una rotatoria, è possibile calibrare la geometria dell’isola centrale, la larghezza delle corsie e la segnaletica di ingresso; per un incrocio semaforizzato, si possono definire le fasi semaforiche ottimali, i tempi di verde e le eventuali strategie di gestione adattiva.
Dal punto di vista normativo, la progettazione delle intersezioni deve rispettare le “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”, che stabiliscono i criteri di ubicazione e progettazione sia per le rotatorie che per gli incroci semaforizzati. In particolare, per i semafori si fa riferimento alla normativa UNI EN 12368, che regola le caratteristiche prestazionali delle lanterne semaforiche, e alle disposizioni del Codice della Strada, che stabilisce le modalità di installazione e gestione degli impianti semaforici. Per le rotatorie, invece, il Regolamento di Attuazione del Codice della Strada (D.P.R. 495/92) definisce le modalità di segnalazione e precedenza, mentre documenti tecnici come le Linee Guida per la Progettazione delle Rotatorie forniscono indicazioni specifiche sui criteri geometrici e operativi.
Per i tecnici comunali e i progettisti, l’adozione di strumenti di analisi avanzati e la consultazione delle normative vigenti sono elementi indispensabili per garantire soluzioni infrastrutturali efficaci, capaci di migliorare la sicurezza stradale e ottimizzare la circolazione. La scelta tra rotatoria e semaforo deve essere basata su un’attenta valutazione delle condizioni locali, evitando soluzioni standardizzate e privilegiando un approccio ingegneristico supportato da dati oggettivi e simulazioni avanzate.
E se non ci fosse lo spazio per fare una rotatoria? Usiamo semafori “smart”!
Come detto, in alcuni casi, come nelle situazioni in cui lo spazio è limitato o non è possibile realizzare una rotatoria a causa di vincoli urbanistici o geografici, è preferibile utilizzare un semaforo. A questo punto, è opportuno rendere il semaforo il più “intelligente” possibile, come nel caso che illustro di seguito.
Come sapete, in collaborazione con Trafficlab, studio interventi per migliorare la fluidità e la sicurezza della circolazione in ambito urbano. L’obiettivo principale è valutare l’efficacia delle diverse strategie di gestione del traffico, come la sincronizzazione dei semafori o l’utilizzo di sistemi intelligenti, al fine di migliorare la fluidità del traffico e ridurre l’inquinamento atmosferico. Per raggiungere questo obiettivo, usiamo piattaforme come WeTraffic e dispositivi Flow per monitorare e analizzare il traffico in tempo reale, raccogliendo dati su velocità e classificazione dei veicoli. Queste informazioni vengono poi confrontate prima e dopo l’attuazione delle nuove strategie di gestione del traffico per valutare il loro impatto e identificare eventuali aree di miglioramento.
Attraverso studi di questo tipo, non solo implementiamo soluzioni tali da ridurre le code dei veicoli ai semafori (e le emissioni di inquinanti), ma forniamo anche informazioni preziose e raccomandazioni per ulteriori miglioramenti nella gestione del traffico, contribuendo a creare un ambiente urbano più sostenibile e sicuro per tutti.
Un esempio di applicazione dei sistemi Trafficlab
La cittadina di Castiglione Olona (in provincia di Varese), è attraversata da una importante arteria: la Strada Provinciale 233 Varesina, che collega Milano a Varese e continua verso il confine svizzero. Nel tratto urbano di Castiglione Olona, la SP 233 prende il nome di Via Battisti. La presenza di due incroci semaforizzati a ciclo fisso lungo questa strada, insieme all’elevato flusso di traffico giornaliero e a una sola corsia per direzione di marcia, ha causato frequenti rallentamenti, in particolare nelle ore di punta.
Abbiamo lavorato con il Comune per migliorare la situazione, introducendo un sistema composto da quanto segue.
- Telecamere di contesto. Installate per offrire una visuale a 360 gradi, queste telecamere sono utili sia per la sicurezza urbana che per la ricostruzione di incidenti stradali.
- Dispositivo Flow. Implementato con la tecnologia DataFromSky, il dispositivo serve a monitorare e conteggiare in modo continuo il flusso di veicoli in transito, classificandoli per tipo di manovra.
- Regolatore Semaforico di R.C.T. Questo nuovo regolatore è stato collegato sia alle telecamere di contesto che al dispositivo Flow. Ha la capacità di variare in modo adattivo i cicli semaforici in risposta ai livelli di traffico rilevati.
- Piattaforma Wetraffic: Fornita all’Amministrazione per la gestione remota dell’intero sistema. Include funzionalità quali la diagnostica dei dispositivi, oltre all’accesso ai dati di traffico e alle telecamere.

I benefici di queste soluzioni sono stati notevoli. Già nel primo mese dalla messa in esercizio del sistema, quest’ultimo ha già assistito l’Amministrazione nella ricostruzione di due incidenti, uno dei quali particolarmente grave. È stata inoltre registrata una riduzione del 10% del tempo di percorrenza durante l’ora di punta serale tra le 18 e le 19. Per essere più precisi, il tempo di percorrenza è passato da 350 secondi il 28 agosto 2023 a 316 secondi l’11 settembre 2023, come attestato dai dati forniti da TomTom.
Conclusioni
La scelta tra una rotatoria e un incrocio semaforizzato non può essere standardizzata, ma deve basarsi su un’analisi tecnica approfondita che tenga conto delle specifiche condizioni dell’intersezione, dello spazio disponibile, dei volumi di traffico e delle esigenze di sicurezza. Entrambe le soluzioni presentano vantaggi e limitazioni, e la loro corretta applicazione dipende dall’equilibrio tra questi fattori.
Le rotatorie offrono benefici significativi in termini di fluidità del traffico, riduzione degli incidenti e minori impatti ambientali. La loro capacità di eliminare le fermate forzate e di ridurre i punti di conflitto tra veicoli le rende una soluzione efficace, soprattutto in contesti con elevati volumi di traffico e spazio sufficiente per la realizzazione. Tuttavia, in aree urbane densamente edificate o con vincoli geometrici rilevanti, la loro implementazione può risultare impraticabile.
Dove la realizzazione di una rotatoria non è possibile, l’adozione di semafori adattivi rappresenta un’alternativa tecnologicamente avanzata e in grado di migliorare sensibilmente la gestione del traffico. I sistemi semaforici intelligenti, come quelli implementati nel caso di Castiglione Olona, dimostrano come la regolazione dinamica dei cicli semaforici possa ottimizzare i tempi di percorrenza e ridurre la congestione. L’integrazione di tecnologie di monitoraggio in tempo reale e di piattaforme di gestione remota consente inoltre alle amministrazioni comunali di intervenire tempestivamente per adattare le strategie di controllo del traffico alle condizioni effettive della viabilità.
Per i tecnici comunali e i progettisti, la valutazione delle intersezioni deve quindi partire da un’analisi dettagliata dei flussi di traffico, supportata da strumenti avanzati di simulazione e dalla consultazione delle normative vigenti. La progettazione di infrastrutture stradali efficaci richiede un approccio ingegneristico basato su dati oggettivi e sulla conoscenza delle migliori pratiche, evitando soluzioni predefinite e privilegiando interventi mirati alle specifiche esigenze del contesto locale. L’evoluzione delle tecnologie per la gestione del traffico e il crescente focus sulla sostenibilità urbana rendono indispensabile un approccio integrato nella pianificazione delle intersezioni. L’obiettivo finale non è solo migliorare la circolazione veicolare, ma anche garantire un ambiente urbano più sicuro, accessibile ed efficiente, rispondendo alle necessità di tutti gli utenti della strada, dai pedoni ai ciclisti, dagli automobilisti ai mezzi pubblici.
Vi invito quindi, se rappresentate un’Amministrazione alle prese con problemi di traffico, a contattarmi per ragionare insueme sulle soluzioni più adatte al vostro caso.