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Chi sono

Sono nato nel 1974 in Salento.

Ho studiato Ingegneria Civile (indirizzo Trasporti) al Politecnico di Bari. 

Oggi, oltre che in Puglia, mi trovate facilmente a Bologna, Pavia, Alba (CN). E, naturalmente, dove altro occorre.

Cosa faccio.

In sintesi, studio come rendere efficienti, sicuri e sostenibili gli spostamenti, i trasporti e le attività lavorative su strada.

Faccio parte del gruppo di Trafficlab di Andrea Marella. I nostri clienti sono aziende, operatori dei trasporti, enti gestori o proprietari di reti stradali e Pubbliche Amministrazioni. Trovate informazioni più specifiche nella pagina dedicata ai servizi di consulenza tecnica che offriamo.

Collaboro inoltre con il mondo accademico, con seminari e docenze nell’ambito di Corsi di laurea o di Master professionali di settore. Ho, ad oggi, contatti e collaborazioni attive con il Politecnico di Bari, l’Università Alma Mater di Bologna e l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Sono stato varie volte tutor aziendale di tesisti e tirocinanti post-lauream in ambito trasportistico.

Mi piace poi incontrare persone curiose e fare divulgazione sui temi che seguo. Su invito di Enti, Associazioni e organizzazioni di vario tipo partecipo con piacere ad incontri con i cittadini, workshop, seminari e convegni in tema di mobilità sostenibile e sicurezza stradale.

Sono infine fortemente attratto da tutto ciò che è innovazione nel mondo della mobilità e dei trasporti, ma con profonda e convinta attenzione rispetto alle esigenze delle persone (a livello di accessibilità, inclusività, universalità), e con deciso orientamento rispetto a tutto quanto possa aiutarci a “decarbonizzare” rapidamente questi processi.

Nelle pagine di questo sito trovate esperienze dirette, opinioni personali e varie “dritte” per gli addetti ai lavori. Se questi temi vi interessano, vi invito innanzitutto a seguirmi su Linkedin. E, se avete un minuto di pazienza, avrei ancora due parole da dirvi.

Sostenibilità di mobilità e trasporti: il ruolo di tecnici, politici e cittadini

Premetto che è difficile parlare di sostenibilità in questo periodo caratterizzato da guerre assurde, che causano enormi sofferenze a tanti. E penso, come molti, che il mancato rispetto dell’uomo per il proprio simile si associa al mancato rispetto per l’ambiente che lo circonda. La crisi sociale e quella ambientale riguardano lo stesso problema: le persone devono recuperare un rapporto pacifico e sereno con le altre persone e con l’ambiente che le circonda.

Detto questo, ricordo che l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha definito gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) per il 2030, e che tutti i Paesi hanno preso l’impegno di perseguirli. L’organizzazione Sustainable Mobility for All (SuM4All) ha poi analizzato gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU con riferimento a mobilità e trasporti, concludendo che il trasporto e la mobilità sono “sostenibili” se sono universali, efficienti, sicuri e verdi. Questi sono i quattro obiettivi che SuM4All ritiene essenziali per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) e costruire un futuro migliore per il pianeta.

Indipendentemente dagli impegni assunti in sede internazionale dai vari Paesi, va detto che sia gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU che la specifica declinazione a livello di mobilità e trasporti proposta da SuM4All possono essere, legittimamente, condivisi o meno da ciascuno di noi. Sottolineo che, da parte mia, condivido tutto questo, e da professionista cerco di lavorare su ogni mio incarico in modo da perseguire questa visione.

In questo contesto, quale è quindi il ruolo di cittadini, tecnici e politici?

Da comuni cittadini, siamo immersi continuamente in polemiche relative a mobilità e trasporti. Dalle Zone30 agli autovelox, dalle regole sui taxi al ponte sullo Stretto, e così via. Partecipiamo a queste discussioni con tale foga da dividerci in tifoserie. Occorre però guardare tutto da un punto di vista più ampio, perché va capito bene come funzionano la mobilità ed i trasporti e come ogni decisione (che si tratti di una modifica al Codice della Strada o della programmazione di una nuova infrastruttura) porta verso il conseguimento di determinati obiettivi o di altri.

Comprendere come funzionano mobilità e trasporti è materia di studio di noi tecnici. Peraltro, anche chi tra noi intende (come me) perseguire nel proprio lavoro una visione improntata alla sostenibilità, ha comunque uno spazio limitato e definito dall’incarico stesso: se ci chiedono di progettare un parcheggio progetteremo un parcheggio, non una pista ciclabile. Possiamo però illustrare ad amministratori e politici, che sono i veri e propri decisori, gli effetti delle possibili scelte, per consentire loro di decidere quali adottare in base agli obiettivi che vogliono perseguire (obiettivi che possono poi, legittimamente, comprendere o meno la sostenibilità di mobilità e trasporti).

I cittadini devono quindi sapere che è possibile intervenire anche sul tema della mobilità e dei trasporti (come in tanti altri temi) per consentire di vivere tutti in modo più efficiente, sicuro, ecologico ed inclusivo: basta azionare le leve giuste. E a quel punto, sia a livello di mobilità e trasporti che a livello più generale, ogni cittadino potrà giudicare l’operato di amministratori e politici, e scegliere così quelli che perseguono la sua stessa visione.

Conclusioni

Fin qui il riassunto di chi sono, di come lavoro e di come la penso.

Se volete, contattatemi pure per ogni confronto o necessità. Siete i benvenuti!