Il trasporto pubblico di linea è un elemento essenziale per una mobilità sostenibile, accessibile e inclusiva. Questo articolo approfondisce le caratteristiche e le funzioni dei sistemi su ferro e su gomma, evidenziandone il ruolo sociale, le criticità e le prospettive di integrazione tecnologica e tariffaria, fondamentali per migliorare l’efficienza e la qualità del servizio offerto…
Premessa
Il trasporto pubblico locale (TPL) rappresenta una colonna portante per la mobilità sostenibile e inclusiva delle comunità urbane e territoriali. Grazie alla sua funzione sociale, il TPL non si limita a fornire un servizio di spostamento, ma garantisce anche il diritto fondamentale alla mobilità sancito dalla Costituzione italiana. Questo articolo approfondisce l’importanza dei sistemi di trasporto pubblico di linea, evidenziando le loro caratteristiche, criticità e prospettive di miglioramento.
Il trasporto pubblico “di linea”.
Perché nasce l’esigenza di integrare le varie componenti del trasporto urbano? Lo capiamo bene facendo riferimento alla natura stessa dei vari mezzi (e modi) di trasporto, alla tipologia delle infrastrutture su cui essi si muovono, all’interazione reciproca e alla complessità del sistema territoriale e insediativo nel quale ci si trova. Partiamo dall’inizio.
I primi sistemi di trasporto pubblico si sono sviluppati “su ferro”: le ferrovie per collegare le città ed i tram all’interno delle stesse. In particolare, la rete ferroviaria ha storicamente garantito il puntuale ed efficace collegamento tra i maggiori centri dei vari territori, ed il risultato è, ancora oggi, l’assoluta preminenza della ferrovia nel sistema di trasporto di qualsiasi area a livello “sovracomunale”.
Oltre ai cosiddetti servizi su ferro, si sono poi sviluppate le reti di trasporto pubblico “su gomma” (trasporto cioè effettuato con autobus), che serve ad effettuare e garantire i collegamenti che non possono essere assicurati con ferrovia o a potenziarli con corse “in parallelo”. Una rete di trasporto su gomma, a differenza di quelle ferroviarie, costituisce peraltro uno strumento flessibile e relativamente poco costoso nel momento in cui occorra istituire nuovi collegamenti o modificare alcuni percorsi.
Tutto questo va tenuto presente considerando che il sistema del trasporto pubblico deve assolvere soprattutto ad una funzione sociale, e consentire ai cittadini di poter esercitare un diritto garantito dall’art. 16 della Costituzione (Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza).
Al trasporto pubblico extraurbano su ferro e su gomma si affianca poi il trasporto pubblico urbano, tipicamente effettuato con mezzi su gomma (potenziati da tram e metropolitane nelle città più grandi). L’insieme dei modi e dei sistemi visti costituisce il “sistema del trasporto pubblico” di un certo territorio. Molte persone usano i vari mezzi in modo combinato, come ad esempio studenti e lavoratori che dai centri minori si spostano ogni giorno verso le città capoluogo ed utilizzano sia mezzi extraurbani che mezzi urbani, anche se sono di tipo diverso (es. su treno o su gomma) e gestite da operatori diversi.
In definitiva, le persone “integrano” in autonomia e in base alle proprie esigenze i vari modi del sistema di trasporto pubblico, utilizzandoli congiuntamente e indipendentemente dal fatto che i corrispondenti sistemi (tariffari e di bigliettazione) siano integrati o meno.
Abbiamo quindi il sistema del trasporto pubblico di linea, composto dai servizi “su ferro” (treni, tram, metropolitane) e da quelli “su gomma” (bus urbani ed extraurbani), usati in modo congiunto da milioni di persone. Per rendere più efficiente il sistema nel suo complesso, da anni sono stati implementati progetti di integrazione dei sistemi tariffari e/o di bigliettazione, in modo da rendere ai viaggiatori la vita più semplice. In varie realtà, infatti, l’utenza ha la necessità di effettuare i propri spostamenti con diversi vettori, e di farli nel modo più semplice possibile. È così possibile, in città o nella propria provincia o regione, utilizzare differenti mezzi di trasporto pubblico (es. treno, autobus, metropolitana, ecc.), gestiti da operatori indipendenti, avendo un unico titolo di viaggio. I sistemi tariffari così costituiti possono poi rispondere a differenti criteri (es. a scaglioni chilometrici, a zone tariffarie, ecc.), scelti dalla “comunità tariffaria” in funzione delle peculiarità di ogni singolo caso.
Ho lavorato per molti anni su progetti di integrazione dei sistemi tariffari e di bigliettazione estesi a livello regionale (Emilia-Romagna, Veneto, Marche) o provinciale (Milano), fianco a fianco con i dirigenti delle pubbliche amministrazioni e con i rappresentanti dei vari operatori di trasporto. Esperienza bella ed interessante, che mi ha consentito di conoscere i meccanismi, spesso inestricabili, che regolano questo mondo. Avrei molto da dire con riferimento all’integrazione dei sistemi tariffari e di bigliettazione elettronica, ma non ho qui lo spazio che serve.
Per chi volesse approfondire, segnalo questo mio articolo:
- La bigliettazione elettronica e l’integrazione tariffaria nel trasporto pubblico locale. DATA Collection – Speciale “Bigliettazione Elettronica” (settembre 2010) – pdf.
Il trasporto pubblico a chiamata
Gli autobus a chiamata, noti anche come trasporto a chiamata o Demand Responsive Transport (DRT), sono una forma innovativa di trasporto pubblico che si adatta alle esigenze specifiche degli utenti, ideale per aree a bassa densità o con domanda di trasporto ridotta. Questi servizi non seguono un percorso fisso ma vengono richiesti specificando punto di partenza e arrivo, con il percorso pianificato in base alle richieste. La prenotazione avviene tramite app o telefonicamente, permettendo una gestione efficiente delle risorse. Spesso vengono utilizzati minibus o veicoli di piccole dimensioni, adatti a spazi ristretti e aree meno accessibili.
In Italia, comuni come Treviso hanno implementato servizi di autobus a chiamata per migliorare la mobilità urbana in orari e percorsi non coperti dai servizi tradizionali. Questi servizi sono anche utilizzati nei programmi di paratransit per il trasporto di persone con disabilità, garantendo un accesso equo ai mezzi di trasporto pubblico. Inoltre, gli autobus a chiamata fungono da collegamento tra aree residenziali e fermate di autobus o stazioni ferroviarie, facilitando la mobilità multimodale.
Il trasporto a chiamata rappresenta una sorta di variante più flessibile (ed inevitabilmente più costosa) dei classici servizi di trasporto pubblico. Una flessibilità ancora maggiore (e quindi anche in questo caso più costosa), dal punto di vista dell’utenza, si ha utilizzando servizi come taxi, NCC o Uber.
Conclusioni
Il trasporto pubblico di linea si conferma un elemento essenziale per la mobilità sostenibile e per garantire l’accessibilità alle opportunità economiche, sociali e culturali di un territorio. Investire nel miglioramento delle infrastrutture e nell’integrazione dei servizi rimane una priorità per le amministrazioni pubbliche e per gli operatori del settore. In un contesto in cui le esigenze di mobilità si fanno sempre più complesse, è necessario promuovere l’efficienza e la semplicità d’uso dei sistemi di trasporto, supportati da tecnologie innovative come la bigliettazione elettronica e l’integrazione tariffaria.
Solo attraverso una visione strategica e coordinata è possibile superare le sfide odierne, migliorando la qualità della vita dei cittadini e riducendo l’impatto ambientale del settore dei trasporti. Il TPL è e rimarrà una componente imprescindibile di qualsiasi sistema di mobilità sostenibile.