La gestione dei dispositivi di ritenuta stradale è cruciale per garantire sicurezza e continuità operativa delle infrastrutture viarie. Normative aggiornate e approcci basati su analisi del rischio e manutenzione preventiva sono fondamentali. Trafficlab, con la piattaforma Wetraffic, offre strumenti innovativi per ottimizzare la gestione, migliorando sicurezza, conformità normativa e sostenibilità.
Premessa
La sicurezza stradale è un aspetto cruciale nella gestione delle infrastrutture viarie, e i dispositivi di ritenuta, come barriere e parapetti, svolgono un ruolo fondamentale nel proteggere gli utenti e garantire la funzionalità delle strade. Enti gestori e proprietari di strade e autostrade devono adottare approcci più strutturati per la gestione di questi dispositivi, sottolineando l’importanza di Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS) per una manutenzione e un adeguamento efficaci delle infrastrutture.
I dispositivi di ritenuta sono progettati per contenere e deviare i veicoli in caso di incidente, riducendo i rischi per gli occupanti, gli altri utenti della strada e le infrastrutture. Oltre a garantire la sicurezza, essi preservano la continuità operativa di strade e autostrade, proteggendo strutture sensibili come ponti e cavalcavia.
Vi ho preparato qui una panoramica della materia.
Le barriere laterali di contenimento: leggi e norme tecniche.
La regolamentazione delle barriere stradali (i “dispositivi di ritenuta”) in Italia è un campo in evoluzione costante, sottoposto a integrazioni e aggiornamenti mirati a elevare i livelli di sicurezza e adattarsi ai nuovi standard europei. Inizialmente, i requisiti tecnici erano stabiliti dal Decreto Ministeriale 18 febbraio 1992, n. 223, in seguito integrato da ulteriori normative come la norma armonizzata UNI EN 1317, che fornisce i parametri per i dispositivi di sicurezza stradale (inclusi i guard rail), e definisce le modalità di prova e certificazione delle barriere.
Un aggiornamento significativo è stato introdotto con il D.M. 21/06/2004 n. 2367, decreto che ha rappresentato una nuova integrazione della norma e un recepimento ufficiale delle norme UNI EN 1317 nelle parti 1, 2, 3 e 4, e che individua la “classificazione prestazionale dei dispositivi di sicurezza nelle costruzioni stradali, le modalità di esecuzione delle prove d’urto e i relativi criteri di accettazione”. Nello specifico, l’art. 4 del decreto è stato modificato per includere nuovi indici come l’Indice di Severità della Accelerazione (A.S.I.), l’Indice di Velocità Teorica della Testa (T.H.I.V.), e l’Indice di Decelerazione della Testa dopo l’Impatto (P.H.D.), come definiti nelle norme UNI EN 1317, parte 1 e 2.
Il D.M. 28/6/2011 ha poi introdotto nuove disposizioni su uso e installazione dei dispositivi di ritenuta stradale. Esso è stato emesso per regolamentare la transizione verso la marcatura CE per la caratterizzazione dei prodotti. A partire dal 1/1/2011, tutti i dispositivi di ritenuta utilizzati e installati devono essere dotati di marcatura CE rilasciata da un organismo notificato e di dichiarazione CE di conformità rilasciata dal produttore o dal mandatario. Questo decreto prevede anche l’aggiornamento delle istruzioni tecniche per l’uso e l’installazione dei dispositivi di ritenuta stradale, riguardante anche i controlli in fase di accettazione e di installazione dei dispositivi medesimi.
In sintesi, la conformità con questi decreti e normative è fondamentale non solo per la progettazione e l’installazione di barriere di sicurezza, ma anche per l’omologazione e la certificazione. Ognuno di questi documenti normativi contribuisce a formare un quadro regolamentare complesso e interconnesso, che pone al centro l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale. Pertanto, per chiunque sia coinvolto in progetti relativi alla sicurezza stradale, è indispensabile avere una conoscenza approfondita di queste normative.
Consiglio in proposito la consultazione del Quaderno Tecnico ANAS Volume VI – Dispositivi di ritenuta stradale (pdf).
L’analisi del rischio
La gestione dei dispositivi di ritenuta non può comunque più limitarsi a interventi “reattivi”: richiamo l’attenzione sulla necessità di un approccio basato sull’analisi del rischio, che prevede valutazioni regolari delle condizioni dei dispositivi e una pianificazione degli interventi basata su priorità definite. Questo implica monitorare aspetti critici come:
- La composizione del traffico, con particolare attenzione alla componente motociclistica, più vulnerabile.
- Le caratteristiche delle infrastrutture e del contesto ambientale, che possono influenzare le prestazioni delle barriere.
- La conformità dei dispositivi esistenti alle normative attuali, anche in caso di marcatura CE o precedente omologazione.
E’ utile che i gestori sviluppino piani annuali di intervento, aggiornati regolarmente in base alle valutazioni effettuate, che includano strategie di manutenzione preventiva e correttiva, così come azioni di mitigazione immediata per affrontare situazioni critiche.
Un altro tema centrale riguarda la necessità di rafforzare le competenze tecniche del personale coinvolto nella gestione delle infrastrutture. La formazione è essenziale per garantire che i tecnici siano in grado di applicare correttamente le linee guida e le normative di settore, sviluppando strategie di manutenzione e adeguamento che siano al contempo efficaci e sostenibili. I gestori, quindi, devono investire nella formazione continua, favorendo l’adozione di strumenti avanzati e metodologie innovative per la gestione dei dispositivi di ritenuta, allo scopo di creare una cultura della sicurezza stradale che coinvolga tutti i livelli dell’organizzazione.
Un ulteriore aspetto basilare riguarda inoltre la necessità di collaborazione tra i diversi gestori delle infrastrutture, soprattutto nei tratti di transizione tra tratte di competenza di enti differenti. È importante sviluppare strategie condivise per garantire un approccio uniforme alla sicurezza, evitando discontinuità che potrebbero compromettere l’efficacia complessiva delle misure adottate.
Oltre a ciò, ribadisco l’importanza di integrare la gestione dei dispositivi di ritenuta all’interno di Sistemi di Gestione della Sicurezza più ampi, in grado di affrontare in modo olistico le esigenze di sicurezza delle infrastrutture viarie.
Il supporto di Trafficlab nella gestione delle barriere stradali
In questo contesto, con Trafficlab posso dare supporto concreto ad enti gestori e proprietari di infrastrutture nella gestione delle barriere di sicurezza. Abbiamo sviluppato un modulo dedicato (nella nostra piattaforma di gestione Wetraffic), che aiuta a definire criteri precisi per l’analisi e la programmazione delle ispezioni, basandoci su parametri come le caratteristiche delle strade, il flusso di traffico e i contesti locali.
Il nostro approccio si fonda sull’adozione di tecnologie avanzate e metodologie di valutazione del rischio, che permettono di identificare rapidamente le priorità di intervento e di ottimizzare le risorse disponibili. Grazie alla nostra esperienza, possiamo contribuire a migliorare significativamente i livelli di sicurezza, garantendo al contempo conformità normativa e sostenibilità economica.
Conclusioni
La gestione dei dispositivi di ritenuta stradale è essenziale per garantire la sicurezza degli utenti e la funzionalità delle infrastrutture. Le normative e le buone pratiche sottolineano l’importanza di un approccio proattivo, basato sull’analisi del rischio, la manutenzione preventiva e la formazione del personale tecnico.
Trafficlab, con la piattaforma Wetraffic, supporta i gestori stradali nell’ottimizzare la gestione delle barriere di sicurezza, integrando tecnologie avanzate e strategie efficaci. L’obiettivo è costruire un sistema infrastrutturale sicuro, conforme e sostenibile, in grado di rispondere alle esigenze della mobilità moderna.
Se siete interessati a scoprire come possiamo aiutarvi a migliorare la sicurezza delle vostre infrastrutture, contattatemi per una consulenza dedicata.