Il limite di velocità a 30 km/h nelle aree urbane è una soluzione efficace per ridurre incidenti e gravità delle lesioni, migliorando sicurezza, qualità della vita e sostenibilità. In questo approfondimento esploro i dati scientifici e le esperienze europee che dimostrano come questa misura possa rendere le città più sicure e vivibili per tutti.
Premessa
La sicurezza stradale è una priorità cruciale nelle politiche di mobilità urbana, soprattutto nelle città moderne dove convivono utenti vulnerabili, come pedoni e ciclisti, con flussi di traffico veicolare intensi. Tra le misure più efficaci per migliorare la sicurezza e promuovere una mobilità sostenibile, l’introduzione del limite di velocità a 30 km/h nelle aree urbane ha guadagnato crescente attenzione.
Questa misura, già adottata in molte città europee, non solo riduce il rischio e la gravità degli incidenti, ma contribuisce a trasformare gli spazi pubblici, rendendoli più vivibili e accessibili. Tuttavia, la sua implementazione richiede un cambiamento culturale e un approccio integrato, che coinvolga istituzioni, cittadini e operatori del settore.
Questo approfondimento analizza i benefici del limite a 30 km/h, basandosi su dati scientifici e esperienze pratiche, per evidenziare come tale misura rappresenti un pilastro fondamentale per una mobilità urbana sicura, sostenibile e inclusiva.
Il limite a 30 km/h fa diminuire il numero e la gravità degli incidenti?
Sì, e di molto. Le strade urbane con limite di velocità a 30 km/h sono più sicure per pedoni e ciclisti grazie a due effetti:
- Diminuzione del numero di incidenti. Ridurre la velocità significa ridurre l’esposizione al rischio di chi potenzialmente può essere investito. A velocità più bassa il conducente ha un campo visivo più ampio, cosa che riduce il tempo di reazione (e quindi lo spazio di reazione), ed ha anche bisogno di meno spazio per fermare il veicolo (lo spazio di frenata è inferiore). Quindi, molti incidenti che avvengono a velocità di 50 km/h sono del tutto evitati.
- Diminuzione della gravità degli incidenti. Essere investiti da un’auto che procede a 50 km/h invece che a 30 aumenta di molto il rischio di morte, come comprendiamo tutti “a buon senso” e come confermano numerosi studi. Nell’immagine vedete un riepilogo delle ricerche condotte.
Riporto inoltre di seguito i risultati di alcune pubblicazioni scientifiche che dimostrano il beneficio del limite a 30 km/h in ambito urbano come misura per ridurre il numero e la gravità degli incidenti stradali.
- Uno studio basato sul più ampio database di incidenti pedonali approfonditi finora condotto ha sviluppato una nuova funzione di rischio per i pedoni adulti investiti dal frontale di autovetture. I risultati mostrano che il rischio di mortalità a 50 km/h è oltre il doppio rispetto a 40 km/h e più di cinque volte superiore rispetto a 30 km/h. Inoltre, il rischio di mortalità risulta inferiore rispetto a quanto generalmente riportato nella letteratura precedente, a causa di bias nei campioni usati in studi precedenti. Questi risultati suggeriscono che le politiche di sicurezza stradale dovrebbero considerare anche incidenti a velocità superiori a 50 km/h per sviluppare contromisure più efficaci (Rosèn and Sander, 2009).
- La ricerca condotta a Londra per vent’anni, dal 1986 al 2006, ha mostrato che il limite a 30 chilometri orari (20 miglia orarie) ha portato a una diminuzione di circa il 42% dei morti (Grundy et al., 2009). La percentuale di riduzione è stata maggiore nei bambini più piccoli e maggiore per la categoria di vittime uccise o gravemente ferite rispetto alle lesioni minori. Miglioramenti confermati anche dal monitoraggio condotto dall’autorità locale (Transport for London Road Network).
- Uno studio dell’Università di Alberta (Canada) ha mostrato gli effetti sulla velocità e sicurezza in zone scolastiche: la riduzione dei limiti di velocità a 30 km/h in zone scolastiche ha portato a una riduzione significativa delle velocità medie e degli incidenti, migliorando la sicurezza di pedoni e ciclisti (Sun et al., 2018).
- Uno studio a Bristol, nel Regno Unito, ha mostrato che l’attuazione di un limite di velocità cittadino di 20 mph (circa 32 km/h) è stata associata a una significativa riduzione delle lesioni fatali (circa il 63%) e a una tendenza generale alla riduzione del numero totale di infortuni (Bornioli et al., 2019).
- Uno studio dalla Svezia che valuta l’influenza della riduzione dei limiti di velocità sulla gravità degli infortuni per i ciclisti in collisioni con le auto ha riscontrato che i ciclisti hanno un rischio significativamente inferiore di lesioni da moderate a fatali quando il limite di velocità è di 30-40 km/h rispetto ai 50-60 km/h (Isaksson-Hellman & Töreki, 2019).
- Uno studio dell’Università di Cambridge ha dimostrato che ridurre i limiti di velocità a 20 mph (circa 30 km/h) porta ad una riduzione del numero e della gravità degli incidenti, con potenziali impatti positivi sull’attività fisica e sulla vivibilità delle aree urbane (Cleland et al., 2019).
- Uno studio effettuato da un istituto di ricerca norvegese ha analizzato l’implementazione dei limiti di velocità di 30 km/h in sei città europee e in Spagna. Nonostante alcune eccezioni per le arterie principali, la maggior parte delle città ha applicato questo limite a gran parte delle strade urbane. Risulta che l’introduzione di tali limiti ha portato a numerosi benefici, tra cui la riduzione delle velocità medie, un alto livello di adesione alle nuove norme, minor inquinamento acustico e ambientale, nessun peggioramento nei tempi di percorrenza o nella congestione del traffico, e un calo significativo del numero di incidenti, in particolare quelli gravi e quelli che coinvolgono pedoni e ciclisti (Aud Tennøy, Cyriac George, 2024)
- Un ulteriore studio del 2024 ha valutato l’efficacia del limite a 30 km/h, utilizzando approcci quantitativi e qualitativi, seguendo le linee guida “Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analysis” (PRISMA). I risultati di 40 città europee, tra cui Bruxelles, Parigi e Zurigo, mostrano che i limiti di 30 km/h migliorano la sicurezza stradale, riducendo incidenti, decessi e infortuni rispettivamente del 23%, 37% e 38%. Inoltre, questi limiti riducono le emissioni del 18%, il rumore di 2,5 dB e il consumo di carburante del 7% (Yannis G., Michelaraki E., 2024).
- Un nuovo studio pubblicato nel Journal of Safety Research ha analizzato in modo sistematico l’efficacia dei limiti di velocità a 30 km/h seguendo le linee guida PRISMA. A differenza dello studio precedente, focalizzato in Europa, in questo caso lo studio analizza tutto il mondo. I risultati hanno dimostrato che l’introduzione di tali limiti nelle città può salvare oltre il 40% di vite umane, ridurre significativamente il consumo di carburante e migliorare la qualità dell’aria e la salute pubblica. Lo studio ha inoltre evidenziato che l’adozione di campagne di sensibilizzazione e la promozione della mobilità attiva, come camminare o andare in bicicletta, possono ulteriormente rafforzare i benefici del limite di velocità a 30 km/h (Yannis G., Michelaraki E., 2024).
In generale, e con riferimento ai tanti dubbi ed obiezioni che possono nascere in chi conosce poco la materia, consiglio di dare un’occhiata alle domande e risposte pubblicate sulla pagina del progetto di Bologna Domande frequenti – Bologna Città 30 (bolognacitta30.it). Anche se alcune domande sono specifiche della realtà bolognese, la maggior parte fa, comunque, riferimento al tema in generale, e può essere di aiuto sia per le altre città che intendono seguire questa strada che per i cittadini che vogliono informarsi per bene.
È utile ricordare che l’adozione delle zone 30 è sostenuta anche dal Parlamento Europeo, che nell’ottobre 2021 ha approvato una risoluzione per chiedere alla Commissione di sviluppare raccomandazioni per le zone a 30 km/h in zone residenziali e in quelle a elevata percorrenza di pedoni e ciclisti. E diverse città europee hanno adottato il limite a 30 km/h, tra cui Bruxelles (Belgio), Parigi (Francia), Amsterdam (Paesi Bassi), Copenaghen (Danimarca), Bilbao (Spagna), Amburgo (Germania) e Graz (Austria). In Spagna è stato infine adottato per legge il limite a 30 km/h per le strade urbane che hanno una sola corsia per senso di marcia (parlo quindi delle classiche strade con carreggiata unica e due corsie di marcia in senso opposto). Ed anche in Galles il limite è a livello nazionale a 30 km/h (cioè 20 miglia orarie, 20mph): da quando è stato introdotto, gli incidenti sono calati in modo evidente.
L’Europa per la Città 30
Per questo paragrafo, riporto direttamente un contenuto fornito dalla Fondazione IU Rusconi Ghigi di Bologna, molto esplicativo.
Le istituzioni europee non si limitano “solo” a promuovere la Settimana Europea della Mobilità, anzi: spesso è proprio a livello europeo che prendono forma gli indirizzi più importanti per migliorare la sicurezza di tutti gli utenti della strada e trasformare lo spazio pubblico nei quartieri delle città.
Già nel 2017, i Ministri dei Trasporti degli Stati membri della UE hanno condiviso la “Dichiarazione ministeriale sulla sicurezza stradale”, che citava per prima la velocità eccessiva come una delle cause principali degli scontri stradali e individuava la riduzione dei limiti a 30 km/h e la loro applicazione effettiva come la soluzione efficace per le città.
Saltando più avanti nel tempo, solo due mesi fa il Consiglio UE dei Ministri dei Trasporti ha approvato le conclusioni sugli obiettivi europei di sicurezza stradale, incoraggiando le autorità pubbliche a stabilire il limite di 30 km/h dove con frequenza e in modo pianificato sono presenti sia utenti della strada attivi e vulnerabili sia veicoli a motore, e accogliendo con favore le misure adottate in questa direzione in tutt’Europa.
E a luglio, il Gruppo di esperti sulla mobilità urbana (EGUM), composto da rappresentanti dei governi nazionali, degli enti locali e delle associazioni economiche e ambientaliste, ha dato come prima raccomandazione per aumentare la sicurezza stradale in Europa proprio quella di implementare il limite di velocità di 30 km/h in tutte le aree urbane dell’UE, dove continua ad avvenire la maggior parte degli scontri stradali.
“In mezzo”, sono molti di più gli atti, piani e raccomandazioni europee che – a partire dai dati e dalle evidenze scientifiche su sicurezza stradale, mobilità e ambiente – suggeriscono di percorrere la strada intrapresa anche a Bologna, prima grande città in Italia: per avere una panoramica completa, abbiamo aggiornato la sezione “piani europei” del sito bolognacitta30.it.
Conclusioni
Il limite di velocità a 30 km/h si conferma una misura efficace per migliorare la sicurezza stradale e ridurre significativamente il numero e la gravità degli incidenti, salvando vite umane e proteggendo gli utenti più vulnerabili.
Oltre ai benefici diretti sulla sicurezza, questa politica contribuisce a ridurre l’inquinamento, migliorare la qualità della vita urbana e incentivare la mobilità attiva, senza penalizzare in modo rilevante la mobilità veicolare.
Esperienze italiane ed europee dimostrano che l’introduzione diffusa di zone 30 rappresenta un passo decisivo verso città più sicure, vivibili e sostenibili, in linea con le più avanzate politiche europee di mobilità urbana. Teniamolo presente tutti: tecnici, amministratori e cittadini!